Sulla mobilità abbiamo messo davanti a tutto gli interessi di chi lavora, inaudite offese dalla Flc CGIL
Il segretario della Flc CGIL ci accusa, in una intervista al Manifesto, di aver fatto “pirateria sindacale” firmando il contratto sulla mobilità. Non so se si rende conto della gravità inaudita di un’offesa del genere, non all’altezza della persona che credevo di conoscere e dell’organizzazione che ha il privilegio di guidare. Libero il segretario Flc di esprimersi in tono così dispregiativo su un contratto che non toglie nulla ai lavoratori della scuola, mentre permette a 100.000 persone di partecipare ai movimenti, opportunità che senza il contratto non avrebbero. Non può invece mentire così spudoratamente quando parla di impedimenti alla possibilità di partecipare alla trattativa. Non si può spacciare per emarginazione la scelta di autoescludersi dal negoziato, come la Flc ha fatto decidendo di sua iniziativa di non presentarsi alle riunioni del tavolo contrattuale. Una diserzione che ha reso ancor più difficile e pesante la fatica di chi invece a quel tavolo ci è andato, costruendo passo dopo passo una soluzione da tutti ritenuta molto difficile se non impossibile. Quella che oggi la Flc vorrebbe far saltare, minacciando azioni legali, infischiandosene degli interessi di lavoratrici e lavoratori e rendendosi inopinatamente complice dei più tenaci sostenitori del vincolo alla mobilità dei docenti, che non a caso contro il contratto hanno immediatamente lanciato i loro strali.
Abbiamo ascoltato con grande interesse, ieri, l’accorato appello del leader CGIL Landini per una nuova stagione di unità, da sostenere dal basso, a partire dagli interessi delle lavoratrici e dei lavoratori. È proprio in nome di quegli interessi, ai quali è stata data assoluta priorità, che la CISL Scuola ha scelto di firmare un accordo rinnovando il contratto ed evitando così di lasciare campo libero ad atti unilaterali conformi ai vincoli imposti dalla legge e già operanti negli ultimi due anni. Questa la verità dei fatti, che non può essere scalfita da bugie e insolenze.
Maddalena Gissi, segretaria generale Cisl Scuola