Firmata l’ipotesi di CCNL sui principali aspetti del trattamento economico del personale del comparto Istruzione e ricerca. Il testo dell’intesa
Firmata oggi, 11 novembre, all’ARAN l’ipotesi di CCNL sui principali aspetti del trattamento economico del personale del comparto Istruzione e ricerca per il triennio 2019/2021. Come da impegni ribaditi dallo stesso Ministro Valditara, i benefici previsti dall’accordo troveranno immediata applicazione, con la liquidazione degli arretrati entro il prossimo mese di dicembre.
L’intesa è stata firmata da Ivana Barbacci per la Federazione CISL Scuola, Università e Ricerca e dal segretario confederale Ignazio Ganga per la CISL.
“Il fatto che tutte le sigle sindacali maggiormente rappresentative, nessuna esclusa, abbiano firmato il contratto – ha dichiarato subito dopo la firma Ivana Barbacci – rafforza la convinzione che si tratti del miglior risultato possibile e di come fosse giusto e opportuno chiudere un confronto i cui tempi si stavano pericolosamente allungando. Siamo soddisfatti di un risultato per il quale la nostra organizzazione ha speso un forte impegno in ogni sede di confronto, col sostegno decisivo della Confederazione; anche nell’incontro di mercoledì scorso a Palazzo Chigi fra la premier Meloni e i sindacati, il segretario generale CISL Luigi Sbarra ha posto esplicitamente il rinnovo del nostro contratto fra le questioni cui dare priorità”.
“Ora ci attende – prosegue Ivana Barbacci – il negoziato sugli aspetti cosiddetti normativi, su cui sono in gioco altre importanti questioni, dai profili del personale ATA alla mobilità, tanto per citare solo due temi di particolare rilevanza. Sulla mobilità, i nodi più intricati saranno certamente quelli legati alla necessità di recuperare alla potestà del contratto la disciplina dei vincoli introdotti da norme di legge. Quando siamo riusciti, col contratto da noi firmato a gennaio, a farli ‘saltare’ per migliaia di docenti, sapevamo bene che sarebbe stato il tavolo del nuovo CCNL quello in cui giocare la partita decisiva. Tant’è che la trattativa in corso su quel CCNI, una sorta di ‘atto dovuto’ che per fortuna non avrà alcun effetto retroattivo, ruota unicamente su come dare applicazione a nuovi vincoli intervenuti per legge, mentre altri sempre per legge sono stati nel frattempo rimossi. La partita vera la giocheremo dunque adesso al tavolo dell’ARAN. Naturalmente altre questioni che esulano dalla disciplina contrattuale, come il reclutamento, il precariato, gli organici saranno come sempre al centro della nostra attenzione e della nostra iniziativa, in un confronto con la politica che non è certo finito con le elezioni di settembre. Anzi, adesso casomai è il momento delle verifiche da condurre sui fatti”.
“Un vuoto da colmare con urgenza – conclude Ivana Barbacci – è quello della Dirigenza, per la quale siamo ancora in alto mare. Al passo avanti importante fatto con l’intesa di oggi deve seguire subito quello che riguarda il contratto per la Dirigenza, a partire dall’invio all’ARAN dell’atto di indirizzo e dall’individuazione di congrue risorse nella prossima legge di bilancio. Ogni ritardo sarebbe oggi ancor meno spiegabile e assolutamente intollerabile”.